La prima persona generalmente alla quale si rivolge la donna quando ha qualche sintomo sospetto (es. gonfiore addominale, persistente oppure intermittente, necessità di urinare spesso, dolore addominale, inappetenza, perdite ematiche vaginali, variazioni delle abitudini intestinali) che non si presenta occasionalmente ma perdura nel tempo è il medico di medicina generale, ovvero il medico di famiglia.
I sintomi sopra elencati non sono specifici per il tumore ovarico, ma molto aspecifici e comuni che, nella maggioranza dei casi, hanno un’origine differente dalla presenza di un tumore. Per questo motivo spesso la malattia non è individuata precocemente, anche se ha presentato qualche sintomo.
Il Medico di Medicina Generale, esperto nell’individuazione dei bisogni di salute dei propri assistiti, è figura di snodo nel rapporto fra cittadino e sistema socio sanitario, facilitando gli accessi ai servizi appropriati.
Diventa quindi molto importante che il medico di famiglia abbia una formazione specifica su questa patologia. Per questo motivo Loto Onlus ha messo in campo la formazione ai medici di medicina generale in collaborazione con l’Azienda AUSL di Bologna.
I cardini del corso tenuto dal Dott. Claudio Zamagni, Oncologo e dal Prof. Pierandrea De Iaco Ginecologo Oncologo sono i seguenti:
- sondaggio rapido per rilevare la conoscenza statistica della patologia e delle attività da fare in caso di paziente sospetta;
- identikit soggetti a rischio, anche eredo familiare;
- rilievo sintomi di sospetto;
- diagnosi ecografica e laboratorio;
- ruolo dei markers;
- indirizzare i pazienti ad un percorso corretto per la conferma della diagnosi (e supporto alla terapia)
- discussione e take home messages
Il Progetto ha riscosso un ottimo successo di partecipazione comparendo tra l’altro nell’elenco della formazione obbligatoria e verrà ripetuto nel corso del tempo sulla base della disponibilità delle autorità sanitarie.