Eccoci al secondo intervento del Dott. Passini.
Come vi abbiamo già detto non bisogna assumere erbe pensando che non possano creare problemi o interazioni. Speriamo quindi che per voi sia utile avere qualche informazione in più in merito a molte erbe di cui si parla molto, non sempre a ragion veduta.
Oggi parliamo di: Artemisia annua e Artemisinina
Negli ultimi anni, e ancora oggi, pianta divulgata ovunque come antitumorale. In realtà, nessun integratore e nessuna pianta officinale possono essere definiti antitumorali né aventi proprietà terapeutiche. Una cosa è la divulgazione scientifica mediante il resoconto di dati e pubblicazioni, un’altra è la diffusione di notizie confuse, frammentarie e “gonfiate”.
Di confusione, su questa pianta, ce n’è stata e ce n’è ancora molta. Mentre la ricerca in campo oncologico si è concentrata sulla molecola Artemisinina, da essa estratta (ma comunque presente in quasi tutte le piante del genere “Artemisia”), molti hanno pensato di assumere o dare Artemisia annua (anche senza ricetta medica, sebbene questa pianta – non ammessa ad uso erboristico – la richieda) in forma di estratto (tisana, tintura idroalcolica, ecc) in sostituzione o affiancamento ad Artemisinina.
Come quasi sempre in Erboristeria, un estratto di una pianta officinale non ha le stesse proprietà, interazioni, controindicazioni di una singola molecola estratta da essa.
Infatti, studi sull’estratto di Artemisia annua hanno riscontrato una loro proprietà antinfiammatoria e antiossidante, al contrario della molecola Artemisinina che presenta, tra i suoi meccanismi principali, quello ossidante.
Differenze, queste, che possono essere determinanti per una persona e per l’esito della sua patologia.
Quindi mai sottovalutare la potenzialità delle erbe officinali, nel bene e nel male.