Ricerca delle mutazioni di BRCA1 e BRCA2 nelle donne con neoplasie ovariche
Le neoplasie ovariche, pur non essendo tra le più frequenti, sono altamente aggressive: ogni anno in Emilia Romagna, ogni 100.000, 17 donne si ammalano e 15 muoiono a causa questa malattia. L’elevata mortalità è principalmente da ricollegarsi al fatto che, a causa della sintomatologia aspecifica e tardiva, il 75-80{9dd1e4187d6cbfd0f093388c14cdfe5e139b8536c90403a256750a24c79326e6} delle pazienti giunge alla diagnosi ad uno stadio avanzato di malattia.
Purtroppo, però, la relativa rarità del carcinoma ovarico e, soprattutto, la scarsa accuratezza delle indagini disponibili per la diagnosi precoce non rendono percorribile, al momento, la strada di uno screening di popolazione per questa patologia. Tuttavia, si calcola che il 9-15{9dd1e4187d6cbfd0f093388c14cdfe5e139b8536c90403a256750a24c79326e6} dei carcinomi ovarici insorga in donne portatrici di una mutazione ereditaria dei geni BRCA1 o BRCA2 predisponente alla malattia. L’identificazione di questi casi “ereditari” e l’estensione della valutazione del rischio alle loro familiari permette di individuare una popolazione di donne ad alto rischio che può beneficiare di misure di prevenzione e diagnosi precoce. Si stima, infatti, che il rischio di sviluppare una neoplasia ovarica entro i 70 anni ammonti al 39-49{9dd1e4187d6cbfd0f093388c14cdfe5e139b8536c90403a256750a24c79326e6} per le donne con mutazione BRCA1 e all’11-18{9dd1e4187d6cbfd0f093388c14cdfe5e139b8536c90403a256750a24c79326e6} per le donne con mutazione BRCA2. L’esecuzione della salpingo-ooforectomia profilattica nelle donne con mutazione BRCA si è dimostrata in grado di ridurre il rischio di neoplasie ovariche dell’80-90{9dd1e4187d6cbfd0f093388c14cdfe5e139b8536c90403a256750a24c79326e6} e quello di carcinoma mammario del 50{9dd1e4187d6cbfd0f093388c14cdfe5e139b8536c90403a256750a24c79326e6} circa (quando effettuata prima dell’età della menopausa fisiologica), determinando una riduzione della mortalità pari al 77{9dd1e4187d6cbfd0f093388c14cdfe5e139b8536c90403a256750a24c79326e6}. Se, da un lato, l’identificazione tempestiva delle portatrici di mutazioni di BRCA1/2 consente la prevenzione di un rilevante numero di casi, dall’altro la disponibilità di farmaci antineoplastici specificamente attivi nelle portatrici di mutazioni di BRCA1/2 (inibitori di PARP) offre un’opportunità senza precedenti per personalizzare la terapia in queste pazienti. Questa opportunità sembra potersi estendere anche alle pazienti con carcinoma ovarico che presentino mutazioni di BRCA1/2 somatiche, cioè presenti solo nel tumore, che sono stimate presenti in una percentuale fra il 3 e il 9{9dd1e4187d6cbfd0f093388c14cdfe5e139b8536c90403a256750a24c79326e6}.
Per i motivi finora descritti, attualmente una diagnosi di carcinoma ovarico (eccetto l’istotipo mucinoso e le forme borderline) rende indicato il test BRCA1/2 indipendentemente dalla storia familiare. Ancora di difficile applicazione è, invece, l’analisi routinaria delle mutazioni somatiche nei tumori.
Nell’ultimo anno, presso l’Unità di Genetica Medica del Policlinico S.Orsola abbiamo effettuato il test BRCA1/2 in 67 pazienti con carcinoma ovarico non selezionate per storia familiare. Ventidue (32,8{9dd1e4187d6cbfd0f093388c14cdfe5e139b8536c90403a256750a24c79326e6}) sono risultate portatrici di mutazione patogenetica (13 di BRCA1 e 9 di BRCA2), 7 (10,4{9dd1e4187d6cbfd0f093388c14cdfe5e139b8536c90403a256750a24c79326e6}) erano portatrici di varianti geniche a significato ancora incerto.
Nel periodo 1/9/2015-31/8/2016, inoltre, abbiamo condotto uno studio per evidenziare mutazioni di BRCA1/2 su tessuto congelato di tumori ovarici neo-diagnosticati (Progetto GECO, finanziato da LOTO Onlus e Fondazione del Monte). L’analisi di sequenza dei geni BRCA1 e BRCA2 eseguita sui tumori ha permesso di identificare 5 tumori con mutazioni patogenetiche (4 in BRCA2 e 1 in BRCA1); in seguito all’analisi su DNA estratto da sangue periferico, 4 mutazioni sono risultate ereditarie (17{9dd1e4187d6cbfd0f093388c14cdfe5e139b8536c90403a256750a24c79326e6} del campione totale) e una, in BRCA2, somatica (4{9dd1e4187d6cbfd0f093388c14cdfe5e139b8536c90403a256750a24c79326e6} del totale). La ricerca di riarrangiamenti genici mediante MLPA ha evidenziato che tutti i tumori con mutazione ereditaria perdevano la copia normale del gene coinvolto, mentre la mutazione BRCA2 somatica era in forma eterozigote. Inoltre, la perdita di una copia di BRCA1, o di BRCA2, o di entrambi i geni è stata evidenziata in 17 tumori senza varianti di sequenza. Il progetto ha confermato la fattibilità e l’accuratezza dell’analisi condotta su tessuto fresco congelato per l’identificazione delle mutazioni costituzionali e somatiche di BRCA1 e 2. La frequenza di mutazioni appare in linea con quanto riportato in letteratura. Tuttavia, resta ancora da confermare il significato delle mutazioni somatiche ai fini della risposta alle terapie con gli inibitori di PARP, in considerazione del fatto che nel tumore persiste un allele normale del gene: ulteriori ricerche si rendono necessarie per chiarire questo importante aspetto.
E’ importante notare che, oltre alle 90 pazienti complessivamente analizzate nel periodo in esame, le quali hanno ricevuto informazioni importanti per la terapia medica oncologica e per la prevenzione di seconde neoplasie, beneficiano dell’informazione ottenuta le familiari delle donne con mutazioni ereditarie, che possono ora ricevere una definizione accurata del proprio rischio di tumori della mammella e dell’ovaio, e, se ad alto rischio, sottoporsi alle relative opzioni preventive.
Daniela Turchetti Ricercatore Confermato e Dirigente Medico I livello Unità Operativa di Genetica Medica Azienda Ospedaliero-Universitaria di Bologna Policlinico S.Orsola-Malpighi