Cara Mira,
Io , tua figlia da una vita,
ora mi sento quasi madre per te.
Ti accudisco ogni giorno
e questo senso di cura si rafforza
in un periodo così surreale , anomalo…
Cara, sei sempre stata una donna forte
E anche questa prova che ti accompagna,
la supereremo…insieme.
Stenti a camminare
con la tua schiena piegata,
ti appoggi al bastone
e al tuo forte temperamento.
E’ arrivato, il carcinoma.
È quasi esploso dentro di te
forse per avvisarti.
In 83 anni ne hai passate tante,
quasi in fondo arriva lui
per fortuna ha suonato il campanello.
L’ esito infausto non lascia vie di fuga.
Nessuno si sente di effettuare l’intervento
risolutivo , ma non raccomandabile
per il tuo cuore malandato.
Nessuna cura è possibile
Ne va della tua vita.
Forse fai finta di non capire
ti aiuti così.
Trascorri un Natale sereno tra i tuoi cari
il tumore è tranquillo.
Si è annunciato, ma ora non ti disturba .
Sta avvinghiato
al tuo utero invecchiato,
lì trova nutrimento
lavora, ma lento.
Io penso a un’amica
che ha una storia da raccontare.
La vuole mettere a frutto,
è una testimone preziosa,
perché si può sempre ricominciare.
E anche tu ricominci
si trova una strada da percorrere
sarà faticosa.
Camminiamo insieme,
un passo alla volta.
Cara Mira,
siamo quasi arrivate
l’ultimo pezzo è un po’ in salita
ce la faremo
con il sorriso
e una gran voglia di vita.
Lui è ancora lì, lo sai,
ma sempre più esile
inoffensivo, minuto,
svanirà……
Durante il tragitto quotidiano per raggiungere il reparto di Radioterapia,
tra il pensiero assordante di una sventura che sta tormentando l’intero mondo,
ti ricordo spesso una grande DONNA,
Nobel proclamata.
Ha permesso la tua cura.
E siamo quasi al traguardo.
Ti abbraccio forte.