logo

Quel tumore silenzioso che mi stava uccidendo: testimonianza pubblicata su Vanity Fair

logo

Sono informazioni che avrebbe voluto avere Luisa, 52 anni: alle spalle ha una lotta durissima contro questo tipo di cancro, e oggi è attiva nella divulgazione delle nozioni che possono servire alle donne colpite, insieme all’associazione Loto.

«Quel male terribile mi ha attaccato quando avevo 46 anni. Avevo sempre sofferto di ovaio policistico, poi a 30 anni mi sono sposata e desideravo un bimbo. Un paio di anni dopo ho fatto l’inseminazione artificiale per tentare una gravidanza e per due anni ho ripetuto cicli consecutivi di inseminazione. Per poi smettere di colpo: le iniezioni per sollecitare la produzione di ovuli da esportare e reimpiantare mi avevano sballato completamente. Avevo attacchi di panico e gastrite: ho rinunciato al bambino per cercare di salvaguardare la salute». Qualche anno dopo, il marito di Luisa è morto, lasciandola vedova molto giovane. Un dolore immenso, che lei cercava di cacciare dentro per continuare a vivere. Ma che, sicuramente, l’ha resa più fragile e ha messo alla prova le sue difese immunitarie.

Luisa era già stata operata per rimuovere alcuni fibromi, ma «dopo l’iperstimolazione ero arrivata ad avere cisti che si riducevano e poi si ingrandivano. In un anno ho tolto due cisti e tre fibromi, poi mi sono ritrovata ad averne altre ancora. Una, in particolare, in due mesi era passata da 4 a 6 centimetri».

E’ stato l’esame istologico a rivelare la verità: «Avevo una forma tumorale sulle pareti dell’ovaio ed era necessario intervenire». Dopo due settimane, a Luisa sono stati asportati l’utero e tutti i linfonodi intorno all’ombelico e all’inguine.

«Il problema è che nessuno dei medici che avevo interpellato se ne era reso conto. Spesso ci si accorge di questo male quando è esteso e magari ha già intaccato intestino, utero e l’altro ovaio. Oggi capita sempre più spesso e a donne sempre più giovani, anche di 24 o 25 anni, mentre un tempo colpiva quasi esclusivamente dopo la menopausa».

Luisa è riuscita a intervenire quando il tumore era al primo stadio. E, anche se le patologia era aggressiva, è riuscita a combatterla. Ha fatto sei cicli di terapia oncologica, si è ritrovata senza capelli, ma in quel periodo ha anche scoperto di avere accanto una rete di supporto, fatta di amici e famigliari, che è stata decisiva per farla stare meglio.

«Mi è rimasto, però, un linfedema alla gamba. Nessuno mi ha spiegato che cosa fare, che cosa fosse. Nel periodo della malattia ho sempre faticato tanto a trovare le informazioni che potevano servirmi. E’ anche per questo che ho capito che dovevo fare qualcosa anche io, che da questo cancro ho imparato molto. Oggi sono a disposizione, insieme alla onlus Loto, proprio per restituire un po’ del decisivo sostegno che ho avuto. E che credo mi abbia salvato la vita».

Sei anni fa Luisa si è ammalata di tumore alle ovaie. Oggi lotta contro la carenza di informazioni, complice della elevata mortalità di questo tipo di cancro.

Link all’articolo di Vanity Fair

logo

Le attività di Loto esistono grazie alle donazioni e al lavoro dei volontari. Sostienici anche tu!

logo

Aderisci e contribuisci a far crescere i nostri progetti.

Con una donazione sosterrai concretamente tutti i nostri progetti e permetterai di andare avanti creandone sempre di nuovi!

Durante la dichiarazione dei redditi puoi indicare il nostro codice fiscale nell’apposito sezione dedicata al 5 per mille.

Sostienici nelle attività quotidiane diventando volontario e lavorando con noi fianco a fianco!

Puoi sostenere le nostre attività scegliendo di donare ai tuoi cari un oggetto del nostro catalogo solidale.
Scroll to Top
Torna su